lunedì 13 novembre 2017

Wow!!!!
What a wonderful show is the nature in autumn!!!
Yellow, orange, red, purple, green and brown are the colours that remember summer and prepare to winter....

domenica 12 novembre 2017

Hi girls and boys!
Here you find a new poem! It's autumn and we celebrate it!😊
Print it, glue it on your poems exercise book and illustrate it. Enjoy and thank you!!! 


Tempo d'autunno
Gialle e rosse son le foglie
passa il vento e le raccoglie,
fanno un manto largo e lungo
e lì sotto spunta un fungo.
Torna il gesso alla lavagna
e sul fuoco la castagna,
nell'armadio maglioni pesanti
con le calze, sciarpe e guanti.
Vola in cerca di calore
ogni uccello migratore,
gli animali, tra gli sbadigli,
vanno a nanna nei giacigli.
Le giornate si fan corte
e l'autunno è ormai alle porte,
voglio esser riscaldata
da una tazza di cioccolata.
                                                    (di Monica Sorti)









 
 

lunedì 6 novembre 2017

Ciao ragazzi! Ecco il risultato!
Mi dispiace solo che molti di voi non hanno partecipato...
Sarà per la prossima volta!

giovedì 2 novembre 2017

Do you remember?....











Ok! So try again!
Connect to: mentimeter voting , add this code: 3545, and complete!
Enjoy!!!
Hei girls and boys!!!
How are you?
Here you find our lesson on "Ognissanti e Commemorazione dei defunti".
I add some pictures too...
Bye bye!




OGNISSANTI E COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI

La Festa di Ognissanti o di Tutti i Santi cade il 1° novembre di ogni anno. Le origini di questa ricorrenza sono lontanissime e si possono rintracciare al tempo dell’antica cultura delle popolazioni celtiche. I processi storici e culturali che hanno portato questo giorno ad avere un’importanza assoluta nel mondo cattolico, sono molti.
Tutto sembrerebbe risalire, come dicevamo, alla cultura celtica la cui tradizione divideva l’anno solare in due periodi. Quello in cui c’era la nascita e il rigoglio della natura e quello in cui la natura entrava in letargo passando un periodo di quiescenza.
I giorni di inizio di questi due periodi venivano quindi festeggiati. Il primo, durante il mese di maggio (quello della vita, e quindi della rinascita della natura) e il secondo a metà autunno (quello della morte, e dunque della quiete della natura). Questi due giorni venivano chiamati rispettivamente Beltane e Samhain.
Nello stesso periodo storico, presso i romani si festeggiava un giorno simile. Si tratta della festa in onore di Pomona, dove si salutava la fine del periodo agricolo produttivo e si ringraziava la terra per i doni ricevuti. Quando Cesare conquisto la Gallia, le due feste pagane, celtica e romana, si integrarono. I giorni per il festeggiamento, quindi, cadevano, a secondo delle zone, in un periodo che si collocava tra la fine del mese di ottobre e i primi giorni di novembre.
Questa notte veniva chiamata Nos Galan-Gaeaf, cioè notte delle calende d’inverno.
Con l’affermarsi del cristianesimo, al significato di questa festa prettamente agricola e pagana, se ne sovrappose un altro prettamente spirituale e religioso. Nel significato religioso si voleva commemorare il mondo dell’aldilà.
Nel VII secolo si tentò di andare oltre. Ovvero, cambiare la festa pagana in festa cristiana dandone così un significato puramente religioso. Per togliere ogni residuo di paganesimo, l’idea originale fu quella di abolire la festa pagana. Questa decisione, però, avrebbe scatenato le ire del popolo ancora molto ancorato alle antiche tradizioni. Si optò quindi per un riequilibrio e il giorno di festa religioso venne chiamato Tutti i Santi. Giorno in cui poter onorare i santi e che cadeva il giorno 13 del mese di maggio.
La conseguenza di questa decisione fu quella di avere due feste affiancate, una pagana e una cristiana. Circa due secoli più tardi, e più precisamente nell’835, Papa Gregorio IV fece coincidere la data della festa cristiana di Ognissanti o di Tutti i Santi con quella pagana per diminuire ancor di più il peso dell’antico culto precristiano. Il giorno della festa di Tutti i Santi cadeva quindi il 1° novembre di ogni anno. Giorno che cadeva in coincidenza del giorno successivo alla notte delle calende d’inverno. Ma anche questo non bastò a sradicare il culto pagano. La Chiesa, così, introdusse nel X secolo una nuova festa, quella dedicata ai morti, che cadeva il 2 novembre.
La tradizione culinaria della Festa dei Morti accomuna per significato e finalità tutte le regioni della penisola. Ciò dimostra che, se è vero che oggi il culto commemora i defunti attraverso il suffragio e la preghiera, altrettanto vero è che molte delle antiche usanze continuano a vivere nel comune intento di ricordare gli avi defunti.
In alcune zone della Lombardia, la notte tra l’1 e il 2 novembre si suole mettere in cucina un vaso di acqua fresca; in Friuli si lascia un lume acceso, un secchio d’acqua e un po’ di pane, mentre nel Veneto, per scongiurare la tristezza, nel giorno dei morti i fidanzati offrono alle promesse spose un sacchetto con dentro fave in pasta frolla colorata, i cosiddetti “Ossi da Morti”. In Trentino le campane suonano per molte ore, mentre in Liguria la tradizione vuole che il giorno dei morti si preparino i “bacilli” (fave secche) e i “balletti” (castagne bollite). In Piemonte e in Val D’Aosta le famiglie lasciano invece la tavola imbandita e si recano a far visita al cimitero, mentre nelle campagne cremonesi ci si alza presto la mattina e si rassettano subito i letti; si va poi per le case a raccogliere pane e farina con cui si confezionano i tipici dolci detti “ossa dei morti”. In Umbria si   producono invece tipici dolcetti devozionali a forma di fave, detti “Stinchetti dei Morti”, che si consumano da antichissimo tempo nella ricorrenza dei defunti
In Abruzzo, oltre all’usanza di lasciare il tavolo da pranzo apparecchiato, si lasciano dei lumini accesi alla finestra, tanti quante sono le anime care, e i bimbi si mandano a dormire con un cartoccio di fave dolci e confetti come simbolo di legame tra le generazioni passate e quelle presenti. Più a sud, in Sicilia, il 2 novembre è una festa particolarmente gioiosa, soprattutto per i bambini, cui vien fatto credere che se sono stati buoni e hanno pregato per le anime care, riceveranno dei doni; quando i fanciulli sono poi a dormire, i genitori preparano i tradizionali “pupi di zuccaro” (bambole di zucchero), con castagne, cioccolatini e monetine. Al mattino i bimbi iniziano quindi la ricerca. In Sardegna la mattina del 2 novembre i ragazzi si recano invece di porta in porta per chiedere delle offerte e ricevono in dono pane fatto in casa, fichi secchi, fave, melagrane, mandorle, uva passa e dolci, mentre la sera della vigilia anche qui si accendono i lumini e si lasciano la tavola apparecchiata e le credenze aperte.

Il culto pagano, però è sempre sopravvissuto nella cultura dei popoli europei, fino ai giorni nostri. Si tratta in special modo di quello celtico, nonostante un lungo periodo di quasi totale dimenticanza.
Infatti la notte di Nos Galan-Gaeaf dell’antica cultura celtica viene rievocata, soprattutto nei paesi di cultura anglosassone, nella notte di Halloween. Il significato di questa parola è proprio vigilia di Ognissanti o di Tutti i Santi (All Hallows = Tutti i Santi + eve = Vigilia).
 (Notizie tratte da "Mitiemisteri" e da "Leonardo.it")


                                                                 Ognissanti
                                                               Biscotti Ossa dei morti
                                                                   Fave dei morti
                                                       Biscotti Ossa dei morti
                   Immagine correlata 
                                                                 pupi di zuccaro (Sicilia)